Sapevi come funziona il microonde?

Se oggi possiamo comodamente scaldare o cuocere i cibi, o addirittura scongelarli in pochi minuti, lo “dobbiamo” alla seconda guerra mondiale che, tra le tante scoperte tecnologiche, registra anche il forno a microonde.
Era il 1940 quando l’esercito britannico adottava il magnetron (valvola termoionica ad alta potenza destinata alla produzione di microonde) per potenziare e migliorare i radar . Ma correva l’anno 1944 quando l’ingegnere statunitense Percy Spencer, dipendente della società Raytheon, ed impegnato all’epoca nello studio delle microonde, un giorno, mentre lavorava su un radar acceso, usando magnetron per realizzare radar militari, si accorse che un cioccolatino che aveva in tasca si era sciolto.
Così intuì che poteva esserci un impiego molto efficace dello stesso sistema sui cibi. Provò quindi intenzionalmente a cuocere il pop corn; in seguito provò con un uovo, che però esplose, finendo in faccia a uno degli sperimentatori, finchè, dopo vari esperimenti, l’anno dopo la Raytheon brevettò il processo di cottura a microonde, realizzando poi, nel 1947, il primo apparato destinato alla commercializzazione, chiamato “Radarange”, che era alto 1,8 m, pesava 340 kg, aveva un sistema di raffreddamento ad acqua e produceva una potenza in radioonde di 3 kW, che è da 2 a 4 volte la potenza dei forni domestici attuali. Fu subito un successo! Tanto che per espandere il mercato la Raytheon acquistò la “Amana”, produttrice di elettrodomestici dell’Iowa.
In Italia, il forno a microonde inizia a diffondersi solo negli anni Ottanta, dovendo abbattere qui, a differenza di altre nazioni, molteplici pregiudizi.